D'accordo con gli amici dell'incubatoio di Brusimpiamo aspettavamo con trepidante attesa una loro chiamata per la nostra missione: ritirare le scatolette Vibert con le uova di trota e piazzarle in tre torrenti diversi scelti da noi.
La scelta e' caduta su riali che offrono un habitat idoneo sia per portata d'acqua sia per reperibilità di alimentazione per le future trote fario, visto che qualche esemplare è già presente, ma con una pressione piscatoria molto bassa o quasi inesistente, vuoi per la difficoltà di raggiungere gli spot vuoi perché poco conosciuti.
Le uova sono al punto giusto e veniamo convocati per sabato 4 febbraio, l'entusiasmo e' grande ma un po' raffreddato dal clima di questi giorni e dalla recente nevicata che complicano un tantino il raggiungimento delle mete.
Non si può rimandare e quindi bardati e imbacuccati si va, io Actos, La Fra, Emanuele e la new entry Simone che ci ha raggiunti all'incubatoio (non senza qualche difficolta' durante il percorso) e ha partecipato con entusiasmo dandoci un grande aiuto....
grazie Simo!Questa e' la temperatura che segna il cruscotto della macchina di Actos...una goduria
E questo e' lo spettacolo che ci offre appena arrivati il torrente Trallo, la cui acqua viene utilizzata dall'incubatoio
Dopo aver espletato con le guardie provinciali tutte le formalita' per il trasporto e la messa in posa delle scatolette, sotto la supervisione di una guardia vengono preparate le Vibert e a noi ne consegnano 18 con una capienza di 400 uova cad.
poi ci si divide, Emanuele in missione solitaria ne prende 6 e noi le restanti 12 e via! verso le mete senza perdere tempo visto che le uova hanno una resistenza di massimo tre ore e non sappiamo quali difficoltà potremmo incontrare visto le condizioni climatiche, anche se si va decisi e con le idee ben chiare conoscendo già i posti scelti.
Come era prevedibile la difficoltà era non tanto il camminare nella neve ma l'insidia del ghiaccio sui torrenti.
Prima meta, in alcuni punti ideali bisogna spaccare il ghiaccio
Le scatolette in alcuni punti vengono fermate con dei sassi e in altri fissate con appositi picchetti a cui e' legata una cordicella che le trattiene
Seconda meta, fa talmente freddo che anche i sassi si sono messi il cappellino!
Si prevede che gli avannotti escano tra una 15ina di giorni...prossima missione sarà quella di andare a controllare e recuperare le scatolette vuote e i picchetti con la speranza che la sopravvivenza sia alta e di trovare poche uova inerti.
Chissa' se saremo ancora circondati da questo paesaggio da fiaba che questa giornata ci ha regalato e che ci ha ripagati del freddo patito e della fatica!
Ma ancora più' grande sarà la soddisfazione un domani di vedere i frutti di questo lavoro!
Ed ecco la terza meta dove Emanuele e' andato in solitaria e le foto lasciano spazio a ogni altro commento che sarebbe superfluo.